martedì 13 gennaio 2009

La palla di vetro?

Ciò che distingue veramente l'editore non è la capacità da saper fiutare un tema, un argomento, un autore. Anche. Ma ci vuole un leggero tocco di prestigiditazione per fare un progetto editoriale. Non bisogna capire cosa serve adesso, ma cosa servirà tra alcuni mesi. E fin qui è come in ogni cosa culturale: cinema, teatro, ecc. Ma i libri hanno una loro vita particolare. Diciamo che hanno una primavera, un estate, un autunno e un inverno. Tralasciando l'inverno, l'editore non può pensare solo alla primavera e alla speranza di una calda estate. C'è anche l'autunno, e per un libro l'autunno è il tempo più lungo di vita. Una casa editrice deve saper far vivere i suoi libri nei loro autunni, oppure avrà mancato a una delle sue prime funzioni: dare materialità e circolazione a pensieri che vadano a un tempo diverso da quello del grande circo. Per definizione, una casa editrice che funziona è controtempo. Poi ci saranno contratempi più o meno critici - ma se non si possiede la palla di vetro, si è sempre costretti a stare sul crinale.

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