
"Non c'è correzione, per quanto marginale o insignificante, che non valga la pena di effettuare. Di cento correzioni, ognuna può sembrare meschina o pedante; insieme, possono determinare un nuovo livello del testo." (Th. W. Adorno)
Questa deve essere la filosofia sia dell'editor che del correttore di bozze. Il loro lavoro alla fine non si vedrà, e proprio perchè (e se) non si vedrà, sarà stato un buon lavoro.
P.s.: Naturalmente, se anche gli autori fanno la loro parte, non è che dispiaccia. "Perchè dobbiamo pubblicarli, se non sanno neanche correggersi?" diceva Camilla Smallwood...
1 commento:
E io che credevo che la smania di correzione fosse una ossessione perfezionistica...non conoscevo l'aforisma.
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