martedì 24 febbraio 2009

Solo un buon titolo



da "I mestieri del libro", Oliviero Ponte di Pino, prefazione di Stefano Mauri, Tea 2008

Come leggeremmo l'Ulysses di James Joyce, si chiedeva Umberto Eco, se avesse un titolo diverso?
Perchè il titolo è parte integrante di un libro - e azzeccare il titolo è un ingrediente fondamentale della sua fortuna.
Ernest Hemingway utilizzava un proprio metodo: "Faccio un elenco di titoli dopo aver finito il racconto o il romanzo - a volte addirittura cento. Poi inizio a cancellarli, e a volte li cancello tutti."
Per Milan Kundera, invece, "qualunque mio libro potrebbe intitolarsi L'insostituibile leggerezza dell'essere oppure Lo scherzo o Amori ridicoli, i titoli sono intercambiabili, riflettono il piccolo numero di temi che mi ossessionano, mi definiscono e, sfortunatamente, mi limitano. Al di là di questi temi non ho nulla da dire o da scrivere."
Con grande pragmatismo, l'editore Alfred Knopf rimproverava così Dashiell Hammett: "Dovresti occuparti e preoccuparti un pò di più dei tuoi titoli. Quando una persona non riesce a pronunciare il titolo o il nome dell'autore, si intimidisce e non osa più entrare in libreria per chiedere quel libro. Capita più spesso di quanto tu non creda."
Nella ricerca della soluzione migliore, numerosi titoli sono stati cambiati in corso d'opera, dagli scrittori o dagli editori. Così non possiamo leggere Prime impressioni di Jane Austen (Orgoglio e pregiudizio), Il cuoco di mare di Robert Louis Stevenson (L'isola del tesoro), La balena di Hermann Melville (Moby Dick), Giuda: una storia di Cristo di Lew Wallece (Ben Hur), L'ultimo uomo d'Europa di George Orwell (1984), Il regno vicino al mare di Vladimir Nabokov (Lolita), Prima di questa rabbia di Arthur Hailey (Radici), Gli uccelli e le api di Woody Allen (Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso (e non avete mai osato chiedere))...
Un titolo memorabile come Via col vento è stato preceduto, mentre Margaret Mitchell scriveva il suo capolavoro, da Pansy (così si chiamva in origine la protagonista Scarlett O'Hara), da Tote the Weary Load (il verso di una canzone), e da Domani è un altro giorno (l'indimenticabile frase dell'indimenticabile Scarlett). David Herbert Lawrence ha cambiato molto spesso, con decisioni tormentate ma felici, i suoi titoli: Paul Morel è diventato Figli e amanti, John Thomas e Lady Jane è diventato L'amante di Lady Chatterly, le sorelle è diventato L'arcobaleno e L'anelllo matrimoniale è diventato Donne in amore.
Anche Adolf Hitler aveva dato al Mein kamf un altro titolo: Quattro anni e mezzo di lotta contro le menzogne, la stupidità e la vigliaccheria (dimostrando, ha commentato Tim Foote sul "Time", che per qualunque autore è meglio avere un buon editor).
Una scorsa ai titoli pubblicati può incoraggiare uno scrittore a riprendere la sua fatica con una nuova lena. Perchè vengono pubblicati libri con titoli alquanto improbabili. La rivista inglese The Bookseller assegna dal 1978 tramite referendum il Diagram Prieze al titolo più curioso dell'anno. Tra i vincitori del prestigioso riconoscimento, The Madam as Entrepeneur: Career Management in House Prostitution (lett. la Madama come imprenditore. La gestione delle carriere nelle "case", 1979), The Joy of Chickens (lett. La gioia dei polli, 1980), The Book of Marmalade: Its Antecedents, Its History and Its Role in the World Today (lett. Il libro della confettura d'arance: i suoi antecendti, la sua storia e il suo ruolo nel mondo contemporaneo, 1984), Oral Sadism and the Vegeterian Personality (lett. Il sadismo orale e la personalità vegetariana, 1986), How To Shit in the Woods: An Evironmentally Suond Approach to a Lost Art (lett. Come cacare nei boschi: un aproccio ambientalisticamente consapevole a un'arte perduta, 1989), Resing Old graves (lett. Riciclare le vecchie tombe, 1995), The Joy of Sex: Pocket Edition (lett. Le gioie del sesso: edizione tascabile, 1997), People Who Don't Know They're Dead: How They Attach Themselves to Unsuspecting Bystanders and what to do About It (lett. Quelli che non sanno die essere moti: come si appiccicano ai passanti inconsapevoli e come affrontare la situazione, 2005), fino a The Stray Shopping carts of Eastern North America: A Guide To Field Identificaation (lett. I carrelli della spesa randagi nell'America del nord-Est: una guida all'identificazione sul campo, 2006).
Questo albo d'oro è un omaggio all'inesauribile fantasia e operosità umana (in particolare quella degli autori) e alla follia degli editori. E dimostra che nulla (o molto poco) resta inedito: le foreste del mondo intero corrono un grave pericolo...

1 commento:

Anacronista ha detto...

Tempo fa, non riuscii a chiedere che sorridendo "Sputiamo su Hegel" di Carla Lonzi al libraio...
E aggiungo: La Nausea di Sartre sarebbe stato "Antoine Roquentin" !